Prosegue la stagione dei rinnovi degli integrativi di Gruppo che vede coinvolte le Segreterie nazionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil e dopo circa 6 mesi di trattative il 5 luglio scorso, a Milano, è stato sottoscritto dal Coordinamento Nazionale delle RSU il rinnovo dell’integrativo per il Gruppo Mondelez Italia che avrà valenza fino al 2025.
Mondelez è una multinazionale del settore agroalimentare che vede, tra le sue produzioni, marchi riconosciuti come eccellenze in Italia, tra cui Oro Saiwa, Fattorie Osella, Philadelphia, Oreo, Tuc e Cipster, nei 2 stabilimenti di Capriata e Caramagna Piemonte per un totale di circa 900 tra lavoratrici e lavoratori comprendendo anche la sede impiegatizia di Milano e la Rete Vendita.
L’intesa – hanno dichiarato le Segreterie nazionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil – ci soddisfa dal punto di vista economico, dei tempi di vita e tempi di lavoro e per un rafforzamento della formazione continua come fattore fondamentale per favorire lo sviluppo ed il riconoscimento economico delle competenze professionali”.
“Inoltre – proseguono le Segreterie nazionali – sul capitolo Occupazione, si è condiviso un percorso di stabilizzazione dell’attuale bacino di lavoratori assunti a tempo determinato”.
Tra i risultati raggiunti del già corposo capitolo della conciliazione vita/lavoro: l’incremento da 1 a 2 giorni l’anno per malattia del figlio fino a 12 anni; quello da 2 a 3 giorni l’anno per gravi patologie; 10 giorni aggiuntivi oltra a quelli di Legge per il congedo di paternità. Sono previsti inoltre: l’aumento delle borse di studio messe a disposizione annualmente per i figli e i familiari dei lavoratori e una indennità di 1000 euro mensili per gli stagisti. Previsti anche investimenti in tema di sostenibilità ambientale e per la sicurezza all’interno degli stabilimenti e l’adesione alla certificazione sulla parità di genere. Per la parte economica viene riconosciuto l’aumento dei buoni pasto; il premio di risultato è stato incrementato di 300 euro ed è prevista una maggiorazione a carico dell’azienda in caso di conversione del premio in welfare.
“Quanto sottoscritto – concludono Fai, Flai e Uila, frutto di importanti e consolidate relazioni industriali, sarà ora sottoposto alla valutazione finale delle lavoratrici e dei lavoratori a livello di sito nelle singole assemblee”.