Sono già due anni che registriamo una riduzione del potere reale d’acquisto dei salari. Ora, l’impennata dell’inflazione e l’aumento dei costi dell’energia stanno determinando un netto peggioramento della situazione.
Costi dell’energia, peraltro, che paghiamo due volte, quando arrivano le bollette rincarate e quando vengono dati aiuti alle aziende, scaricati poi sul debito pubblico. È evidente che di questi incrementi inflativi si dovrà tenere conto a livello contrattuale: è un cambiamento che non potrà essere ignorato in occasione dei rinnovi dei contratti di categoria.