La richiesta del Parlamento Europeo di sospendere temporaneamente i brevetti dei vaccini anti-Covid è finalmente un segnale di cambiamento nella direzione della tutela della salute, diritto fondamentale che deve essere garantito a tutti.

Nello specifico, si è trattato di un voto favorevole a un emendamento relativo alla deroga ai brevetti sui vaccini. L'Unione Europea deve ora procedere speditamente alla sospensione della proprietà intellettuale, così da rendere i vaccini disponibili per tutti i Paesi del pianeta, perché il virus non conosce confini geopolitici. Ci aspettiamo, inoltre, decisioni importanti da imminenti vertici di G7 e bilaterale USA-UE in materia di produzione e distribuzione di vaccini: il Presidente Biden ha annunciato un Piano per donare centinaia di milioni di dosi ai paesi più poveri. Non dimentichiamo che la UE è stata la prima a impegnarsi su questo fronte.

Peraltro, auspichiamo che grazie ai vertici in programma siano fatti passi in avanti anche sulla questione della tassazione minima globale. Ci preoccupano il gioco al ribasso che sembra profilarsi e alcune proposte come l'esclusione dei servizi finanziari. Ogni anno centinaia di miliardi vengono sottratti alla sanità, al sociale e alla collettività. Ci aspettiamo prese di posizioni forti da parte del Presidente Draghi e della Presidente Von der Leyen. È una battaglia che portiamo avanti con tutto il Sindacato europeo e non arretreremo di un millimetro.

In questo contesto, la UIL sostiene, da mesi, anche la campagna europea "Right to cure - No profit on pandemic", perché potremo davvero contrastare e vincere la pandemia solo se il vaccino sarà un bene di tutti. Bisogna fare di più e auspichiamo vengano raggiunte sinergie. È una sfida che non riguarda solo ognuno di noi, ma tutti noi.